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Il vertiginoso aumento delle cifre dei colpiti, dei decessi e dei coinvolti dalle misure di quarantena nella epidemia cinese del Nuovo Coronavirus nCoV 2019 / COVID-2019 (di seguito nCoV 2019) nelle prime due settimane di febbraio, rende necessario una costante valutazione delle misure intraprese a livello preventivo e di eventuale gestione della minaccia in caso di impatto di nCoV 2019 sull’ecosistema umano nel Sistema Paese Italia.

Il cordonamento sanitario applicato dal sistema sanitario nazionale ha sin qua, nonostante il ritardo ormai acclarato del governo cinese nella comunicazione della prima emergenza, portato tangibili risultati in termini di numero di casi apprezzabili sul suolo Italiano.

Il fisiologico rallentamento, al limite della paralisi dei flussi merci e dei flussi finanziari, collaterale alla paralisi di uno dei maggiori centri di gravità cinese di economia e finanza, nella interdipendenza ormai globale dei sistemi di produzione e vendita, ha invece esitato in un dibattito strategico sia in politica che tra i tecnici dei vari settori interessati.

La produzione, spinta da una nuova fase di globalizzazione, sta infatti privilegiando modalità̀ organizzative transnazionali, coordinate da imprese dominanti il che getta la luce sulle diverse fonti di vantaggio derivanti dalle esternalizzazioni.

Rispetto alla precedente, la nuova globalizzazione è più̀ repentina e meno controllabile poiché́ trainata dal raddoppio, ogni anno o due, della capacità computazionale, di trasmissione e di archiviazione.

In altri termini, ha denazionalizzato il vantaggio comparato demandando i vincoli della competitività̀ al controllo di imprese che gestiscono reti di produzione internazionali.

La presente analisi si pone quale contributo al decision making strategico sulle possibili misure di contenimento della minaccia pandemica posto da nCoV2019 e delle sue conseguenze economiche e sociali in Italia, alla luce dell’impatto significativo in corso a livello globale del nuovo Coronavirus.

Lo sviluppo attuale della crisi infatti denota, analizzando la timeline e lo sviluppo delle decisioni da parte del governo cinese di alcune indecisioni relative all’incertezza derivante alcune caratteristiche proprie del virus, ancora non ben delineate dalla scienza, quali l’infettività reale, la mortalità dei soli casi gravi, il serbatoio animale di origine e la durata del periodo di infettività reale, creando confusione su qualsiasi tipo di determinazione sui periodi reali di quarantena di persone e merci.

Tra le caratteristiche note del Virus invece si nota come nella classica curva ISO di gestione del rischio non vi sia significativo vantaggio per il decisore politico o tecnico andare a privilegiare misure di prevenzione (quarantena di milioni di persone e paralisi dell’economia) o di protezione (soccorso medico ed ospedalizzazione specialistica per decine di migliaia di persone per impossibilità di provvedere economicamente allo sforzo con tempestività e sufficiente forza lavoro qualificata).

Da qua, più che dalle caratteristiche del virus stesso, non uno dei più estremi che l’umanità abbia sin qua affrontato, la necessità di procedere una meta analisi che raffronti l’eventuale impatto sanitario ed economico del virus, e delle principali strategia di mitigazione disponibili.

L’analisi è stata impostata su tre direttrici di approfondimento: analisi storica ed inquadramento dell’evento, analisi dei potenziali sviluppi medici del fenomeno, ed analisi macroeconomica.

Infine vengono tracciate, in sede di conclusioni le raccomandazioni da implementarsi sulla già esistente strategia del Sistema – Paese secondo le principali raccomandazioni internazionali in materia di salute pubblica, delle evidenze scientifiche emerse in sede di analisi e secondo i principi dello strategic crisis management utilizzato dalle Organizzazioni Internazionali.

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