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Nel più recente Glossario intelligence redatto dal Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica occorre un solo riferimento all’anarchismo, ricondotto specificamente all’anarco-insurrezionalismo, e incluso tra le minacce transnazionali del nostro Paese, accanto a quelle più “tradizionalmente interne”. Il presente contributo si propone di offrire un vademecum per orientare il lettore in un bilancio, sintetico e sommario, dell’anarchismo sotto il profilo ideologico-filosofico. La letteratura a cui attingere per tracciare un quadro genealogico dei diversi orientamenti politici anarchici è rappresentata da un “corpus costitutivamente plurale dell’anarchismo”, la cui storia è stata scandita in termini storiografici diversi, secondo criteri geografici  periodi temporali differenti.

Rileggere l’anarchismo sotto il profilo concettuale può aiutare ad uscire da un approccio storiografico e specialistico al tema, quindi fornire coordinate utili per uno sguardo d’insieme su un fenomeno politico (ed ideologico) complesso e, per così dire, in itinere, con sempre nuove sfaccettature.

L’anarchismo è comunemente riferito ad un estremismo politico, e nel suo radicalismo costitutivo rappresenterebbe ancora oggi, secondo fonti ufficiali e nel contesto italiano, la principale minaccia terroristica allo Stato sul piano interno.

I tentativi di definire la nozione di “estremismo”, tuttavia, al netto di definizioni giuridiche di tipo positivo, si scontrano con difficoltà soggettive ed ermeneutiche, che rendono imprescindibile un riferimento alla storia delle dottrine politiche e al suo approccio metodologico. Con questo metodo è possibile compendiare alcuni aspetti comuni degli anarchismi, riordinando così questioni di ordine classificatorio (che noi qui chiameremo “topologico”);  questioni di ordine storico-generale interne al ‘genere’ della letteratura anarchica; infine,  questioni legate al contesto ideologico italiano del presente.

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