Venerdì 7 luglio 2023 il Presidente statunitense Joe Biden, ha approvato l’invio di munizioni a…
La Cina tra i recenti mesi di dicembre e gennaio diviene nuovamente catalizzatrice di problematiche di natura sanitaria a causa del “Coronavirus” ribattezzato SARS-CoV 2.
In breve tempo il virus assume una diffusione pressoché globale, per arginare questa ondata esponenziale di contagi gran parte dei paesi colpiti ferma le proprie attività produttive, economiche e finanziarie riducendo al minimo il contatto sociale.
Tutte queste misure che servono sì ad arginare il problema sanitario, creano un danno serio alle economie e alle finanze dei singoli Stati.
L’Italia, in questo quadro pandemico, diviene a metà febbraio, epicentro europeo del contagio. Non avendo riferimenti europei a cui ispirarsi, il Governo di Roma deve fare da apripista a tutta una serie di problemi di ordine sanitario, economico e finanziario.
Tutti aspetti che si concretizzano in chiari segnali di crisi sistemica.
La drammatica discesa dei valori di borsa delle nostre azioni, l’esplosione del debito pubblico, il prezzo del petrolio in caduta libera rappresentano una singolare sfida per le istituzioni Italiane, che oltre a tutelare la sanità pubblica, si trovano a fare i conti con una crisi economica impellente, nonché la necessità di salvaguardare gli interessi strategici nazionali dalle attività economiche offensive dei nostri rivali, europei e non.
Giovanni Gambino, nel suo ultimo paper, analizza la situazione economica con gli ultimi dati a disposizione e presenta uno scenario previsionale critico ma gestibile se attenzionato dalle istituzioni nazionali.