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Per un’azienda che ha sviluppato al livello più elevato la propria attività originaria o principale, ha assolutamente senso considerare la diversificazione come strumento per incanalare le risorse in eccesso. Per un’impresa la cui attività principale non ha ancora raggiunto il proprio massimo potenziale, tuttavia, la diversificazione è probabilmente una delle scelte strategiche più rischiose fra quelle possibili.

La scelta strategica dei paesi petroliferi del golfo persico verso una transizione energetica dai combustibili fossili alle energie rinnovabili sembra rispettare in pieno l’idea di K. Ohmae in termini di diversificazione delle attività.

Il contesto produttivo interno ed esterno in merito ai combustibili fossili sembra essere stato osservato con un buon grado di dettaglio da parte della classe dirigente dei paesi che fanno parte delle “petro-monarchie” del golfo persico.

L’analisi dell’ambiente interno in termini di riserve e consumi domestici, osservati in combinazione alle esportazioni ha evidenziato che potrebbe essere una scelta strategica lungimirante in termini di diversificazione del business di tali Stati.

In questa introduzione si vorrebbe porre l’attenzione sull’importanza delle scelte strategiche in termini di differenziazione ed innovazione del business con il case study “Kodac”.

Il concetto di elasticità organizzativa dovrebbe essere il faro per le aziende, nel caso che ci interessa Stati, che intendono competere e resistere ai mercati, rammentando sempre che il mercato non perdona quasi mai le imprese che non fanno proprio questo paradigma.

L’audacia è mancata alla famosa Kodak, per anni leader incontrastato delle pellicole fotografiche fino al primo decennio degli anni 2000.

La Kodak è un’azienda che da oltre un secolo opera nel mercato delle pellicole fotografiche con fatturati miliardari, infatti essa era riuscita a far diventare la fotografia un fenomeno di massa, ma purtroppo è stata investita dal progresso tecnologico del digitale, in quando il management aziendale non è stato in grado di valutare adeguatamente la forza del fenomeno.

Il progettista Ing. Steven Sasson, membro del team di ricerca e sviluppo, ai tempi presentò il prototipo di una macchina fotografica digitale, ma purtroppo il modello venne maldestramente bocciato dal gruppo dirigente della Kodak con una spiegazione discutibile: “Chi vorrà mai guardare le sue foto sullo schermo di una tv?”.

Tale decisione ha di fatto causato il collasso della Kodak, in quanto il management si è mostrato poco attento ai processi di cambiamento in atto in riferimento alle ben chiare ed evidenti spinte verso l’innovazione digitale. La segmentazione del mercato era riferita all’immagazzinamento delle immagini di coloro che desideravano immortalare visivamente un dato aspetto, non alla semplice produzione di pellicole.

Quanto sostenuto in merito alla diversificazione del business appare una logica conseguenza la “spinta” alla transizione energetica verso le rinnovabili da parte di paesi che fino ad ora hanno operato unicamente nell’ambito dei combustibili fossili.

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