Lo scorso 23 giugno, il leader dei mercenari della compagnia militare privata Wagner, Yevgeny Prigozhin,…
Tra gli attori regionali coinvolti nel conflitto in Libia, Il Regno Hashemita di Giordania figura fra le parti implicate nello sforzo di supporto alle truppe del Generale Khalifa Haftar, insieme ai propri tradizionali partner regionali: Emirati Arabi Uniti, Egitto e Arabia Saudita. Il governo di Amman, salvo sostenere ufficialmente la risoluzione politica del conflitto attraverso un accordo intra-libico, starebbe fornendo armi e addestramento alle truppe di Haftar.
Il coinvolgimento giordano in Libia rimane, ad ogni modo, moderato e attentamente calibrato in base ad interessi di ordine domestico, economico e regionale. Amman, infatti, rispetto ai primi giorni della rivoluzione in Libia nel febbraio del 2011, sembra aver riconsiderato la propria posizione alla luce dell’emersione della Fratellanza Musulmana nel contesto politico del Paese nord africano. Sebbene il riscontro elettorale della presenza del gruppo islamico in Libia si sia dimostrato limitato, all’interno del Governo tripolitano di Accordo Nazionale figurano esponenti affiliati ai Fratelli Musulmani. Nel contesto del generale sentimento anti-Fratellanza e anti-Turchia prevalente tra attori strategici del Medio Oriente e Nord Africa, Amman si è allineata tra coloro che, tramite Haftar, osteggiano l’influenza del gruppo islamico in Libia, anche in virtù di un processo di deterioramento delle relazioni tra il governo giordano e la branca giordana della Fratellanza.
La lotta giordana contro il terrorismo di matrice jihadista si riflette anch’essa nella preferenza de facto per la fazione libica che governa a est del Paese nord africano. Haftar, infatti, sin dall’inizio di “Operation Dignity” nel 2014, ha dimostrato una rilevante efficacia nello sradicamento di celle terroristiche e di gruppi criminali affiliati allo Stato Islamico.
Ulteriormente a tali calcoli, Amman persegue in Libia una serie di interessi di ordine economico, primo fra tutti l’accesso alle ingenti risorse petrolifere e di gas naturale presenti nel sottosuolo libico. Sebbene, quindi, la corono hashemita segua dei razionali domestici ed economici riguardo alla propria posizione in Libia, sono gli equilibri geopolitici regionali e dettarne il coinvolgimento. In una situazione di instabilità economica e securitaria, Amman si dimostra conscia del fatto di non poter scontentare le aspettative di collaborazione dei propri partner strategici coinvolti in Libia.