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Lo scopo di questa analisi è presentare un’analisi della situazione dell’attuale minaccia terroristica nel Sud-Est asiatico, nello specifico a Singapore, in Indonesia e nelle Filippine.

In particolare, un’introduzione di alcuni degli eventi terroristici di maggior rilievo negli ultimi anni, e quali gruppi locali ne sono la causa, sarà accompagnata da una spiegazione di come i singoli governi stanno tentando di affrontare tale minaccia, sia singolarmente, sia come parte integrante di varie comunità.
Infine, si cercherà di riflettere sulle misure intraprese e la loro efficacia.

Prima di proseguire, è importante precisare che, mentre nei paesi considerati esistono gruppi designati come terroristici per motivi anche non-religiosi (è il caso del Communist People’s Party nelle Filippine), per lo scopo di questo articolo si considereranno solo quelli i cui atti si basano su una giustificazione religiosa di stampo islamista.

Bisogna inoltre definire ciò che si intende per “terrorismo”: pur non essendoci, ad oggi, un consenso universale, e pur creando questo vuoto numerosi dibattiti riguardo all’efficacia o alla legittimità di strategie basate sul relativismo, si definisce tale “la minaccia di o l’uso effettivo di forza e violenza illegali da parte di un attore non statale per ottenere un obiettivo politico, economico, religioso, o sociale tramite paura, coercizione o intimidazione.

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