La Libia rimane, almeno per il momento, politicamente divisa fra due governi rivali e territorialmente…
Con il lancio del progetto Global Britain e il dispiegamento del Carrier Strike Group nel 2021, il Regno Unito ha statuito le sue ambizioni: essere un attore influente a livello militare in tutte le regioni del mondo.
Oltre a fornire un importante contributo alla sicurezza euro-atlantica, Londra vuole proiettarsi nell’Indo-Pacifico, area verso la quale verranno indirizzate particolare attenzione ed ingenti risorse.
Il dispiegamento del gruppo d’attacco guidato dalla portaerei HMS Queen Elizabeth è stato lo strumento per far capire a partner e rivali che il Regno Unito è capace di proiettare potenza ovunque. Con i Littoral Response Group Londra vuole invece stabilire una presenza permanente al di fuori del suo territorio.
Tuttavia, l’analisi degli asset a disposizione della Royal Navy crea dei dubbi su quanto effettivamente le ambizioni siano alla portata.
Le unità navali a disposizione sono poche rispetto agli impegni che Londra vuole assumere.
Pertanto, potrebbe essere necessario dover ridurre i dispiegamenti della marina in alcune regioni, presumibilmente quelle di importanza strategica secondaria. Il Mediterraneo sarebbe una di queste. In aggiunta, sono state individuate carenze a livello di armamento, il che impedirebbe alla Royal Navy di operare autonomamente, dovendo affidarsi necessariamente agli alleati.