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Il gruppo jihadista operativo in Mozambico, nella provincia settentrionale di Cabo Delgado, è Ansar al-Sunno, organizzazione religiosa wahabita ultraconservatrice nata nel 2014, militarizzatosi dal 2015 al 2017.
I primi militanti di Ansar al-Sunna, i leader del gruppo, si sono definitivamente radicalizzati al jihadismo e addestrati in Tanzania, Sudan e Somalia, prima di entrare in Mozambico sfruttando le rimostranze della popolazione musulmana, legate all’elevata disoccupazione giovanile e allo scarso sviluppo economico, che ha fornito un ambiente ideale al gruppo militante per far crescere il suo reclutamento.
Il gruppo, inizialmente, si limitava ad operazioni di insorgenza contro le forze di sicurezza private e governative, senza una fattiva propaganda o una agenda politica. Il gruppo ha guadagnato maggiore importanza nell’ottobre 2017, quando 30 militanti armati hanno attaccato un’unità della polizia in Mocimboa da Praia, un porto marittimo dell’Oceano Indiano nel Nord del Mozambico.
La leadership del gruppo è ispirata dal jihadismo internazionale, con obiettivi incentrati alla creazione di uno Stato Islamico retto dalla Shari’a, il rifiuto del sistema educativo laico del governo, l’istruzione mista, anti-cristiano e anti-occidentale, impedisce alle persone di frequentare ospedali o scuole che considera anti-islamiche e mira a prendere il controllo della regione di Cabo Delgado nel Nord del Paese, sfruttando la delicata situazione di crisi economica per reclutare uomini e ampliare il proprio controllo.
I gruppi armati sono di cellule difficili da individuare, composte da 10 – 30 militanti, usano la tattica della guerriglia, operando in modo relativamente autonomo. Il gruppo detiene il controllo delle moschee, o ne ha costruite di proprie, in cui i propri membri predicano l’ideologia anti-statale e un’interpretazione radicale dell’Islam.
Le stime del numero di militanti del gruppo variano tra i 450 e i 1.500. Ansar al-Sunna finanzia la propria operatività con i proventi derivanti da traffici illegali di legno, rubini, carbone e avorio, di cui è ricca la regione, oltre a sfruttare il traffico illecito di eroina proveniente dal Pakistan e diretta in Tanzania, in Europa e in Sud Africa. Il gruppo èanche coinvolto nel commercio illecito di avorio e merci di contrabbando. Ulteriori fondi provengono da simpatizzanti, che donano tramite pagamenti elettronici. I leader di Ansar al-Sunna intrattengono legami religiosi, militari e commerciali con gruppi jihadisti operativi in Kenya, Somalia e Tanzania.
Ansar al-Sunna ha iniziato a collaborare con lo Stato Islamico nella Provincia dell’Africa centrale (ISCAP) nell’estate del 2019. I militanti del gruppo è probabile abbiamo anche ricevuto sostegno e addestramento militare dai militanti dell’ADF.
Gli organi propagandistici e mediatici dello Stato Islamico, Amaq News Agency, Nashir News Agency e la newsletter Al-Naba hanno dichiarato nell’aprile 2019 che la “provincia dell’Africa centrale dello Stato Islamico” aveva compiuto attacchi nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, annunciando ufficialmente la nascita della provincia dell’Africa centrale (ISCAP). Nel giugno 2019 ha rivendicato i primi attacchi in Mozambico.
L’ ISCAP è operativa, con due ramificazioni, nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) e in Mozambico, e composta, oltre che dai militanti congolesi e mozambicani, anche da militanti provenienti da Kenya, Somalia, Uganda e Tanzania. Il 7 novembre 2019, i militanti dell’ISCAP, sia il ramo congolese che quello mozambicano, hanno giurato fedeltà al nuovo califfo, Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi.
La fedeltà diretta degli islamisti mozambicani di Ansar al-Sunna all’IS è ancora non provata, poiché non c’è stato un giuramento o annuncio ufficiale della leadership di al-Sunna all’IS. Le attività del gruppo sono peròcostantemente condivise sui canali Telegram, Hoop e Tam Tam pro-ISIS.
Le operazioni di Ansar al-Sunna sono spesso pubblicizzate da canali ufficiali dell’IS quali, Amaq News Agency, Nashir News Agency e la newsletter Al-Naba. E’ quindi probabile che il quartier generale dell’ISCAP e al-Sunna cooperino materialmente.