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La consistenza del movimento no-vax, sotto i riflettori della cronaca quotidiana, costituisce una realtà tanto evidente sul piano giornalistico quanto opaca da un punto di vista politologico e securitario. Da un lato, infatti, condivide con i movimentismi la sua differenziazione da un partito; dall’altro, si differenzia da precedenti esperienze movimentiste italiane per il suo atteggiamento anti-governativo e l’indisponibilità alla istituzionalizzazione della propria realtà militante. La propaganda no-vax ha rappresentato un elemento sempre più attenzionato all’interno della società civile del Paese, con modalità di adesione informale di tipo differente. Se in relazione alla crisi epidemiologica la più recente relazione annuale del comparto intelligence ha evidenziato un problema di natura ‘cibernetico’ rispetto alle strutture e al personale coinvolti attivamente nella catena di produzione e distribuzione della vaccinazione, il movimentismo no-vax si è evoluto verso obbiettivi e strumenti di natura ‘cinetica’ contro oggetti e persone (ad es. scontri di piazza e assalti ai centri di ricerca vaccinale), che conferiscono alla sua attività un carattere eversivo di tipo tradizionale.

Il presente studio mira ad approfondire con strumenti di OSINT i principali vettori di attacco della campagna no-vax (driver mediatici e social network impiegati); in secondo luogo, il report si propone di tracciare una genealogia degli orientamenti propagandistici no-vax, cercando di registrarne le caratteristiche ideologiche comuni; infine, i suoi protagonisti principali, con particolare riferimento ai settori più organizzati della galassia no-vax.

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