Venerdì 7 luglio 2023 il Presidente statunitense Joe Biden, ha approvato l’invio di munizioni a…
L’uscita dall’Unione Europea, sancita nel 2016 con un referendum e finalizzata nel gennaio 2020, ha riconsegnato al Regno Unito totale autonomia decisionale, secondo i sostenitori fondamentale per rilanciare e rafforzare il Paese. I legami comunitari erano ritenuti limiti per le potenzialità di uno Stato che da secoli era proiettato ben oltre il Vecchio Continente. L’ambizione di un ritorno ai fasti ottocenteschi, nei quali Londra dominava il mondo proiettando la potenza in ogni suo angolo, si è incarnata nel progetto di rilancio internazionale del Paese denominato Global Britain, definito nella Integrated Review pubblicata a marzo 2021 dal Foreign, Commonwealth & Development Office e intitolata “Global Britain in a Competitive Age”, documento programmatico di politica estera a cadenza quinquennale che ne illustra i macro-obiettivi e le linee guida.
Il Regno Unito vuole ritornare a giocare un ruolo influente nello scacchiere internazionale, sfruttando i mezzi economici, militari e culturali che ha a disposizione. L’Indo-Pacifico, grazie alla sua rapida crescita economica, è la regione su cui una consistente fetta delle risorse britanniche verrà investita. Ma il cosiddetto “Tilt to the Pacific” è una strategia di non facile realizzazione: la regione emergente è tanto ricca di opportunità quanto piena di tensioni, dovute all’atteggiamento sempre più aggressivo della Cina, aspirante egemone, sempre più in contrasto con gli Stati Uniti e le altre potenze regionali. In questo clima incandescente, l’aumento della presenza militare tramite la Royal Navy, dispiegata a titolo di garanzia del rispetto delle norme internazionali e della protezione dei partner, sembra non offrire prospettive di stabilizzazione dell’area, condizione necessaria per sfruttarne le potenzialità economiche. Alcune contraddizioni a livello strategico presenti nella Integrated Review, unite alle condizioni dell’Indo-Pacifico e alla forza attuale della marina britannica, generano dubbi sulle possibilità che ha il Regno Unito di tornare ad avere la proiezione globale e il prestigio ai quali ambisce.