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Intelligence ed economia sono diventati imprescindibili elementi di simbiosi in relazione allo sviluppo di uno Stato, anche in relazione alla sicurezza nazionale.

Il processo derivante dalla raccolta delle informazioni, la successiva analisi ed interpretazione, tutto culminante nella disseminazione del prodotto (di intelligence) al decisore, riveste un ruolo chiave in relazione alla migliore “presa di coscienza” per una migliore decisione.

L’intelligence è la componente fondamentale per la difesa degli interessi nazionali, sia sotto il profilo della sicurezza, sia sotto il profilo dello sviluppo. Appare innegabile che lo sviluppo tecnologico riveste la base delle future attività umane. In passato abbiamo assistito alla corsa verso gli arsenali nucleari. Oggi assistiamo alla corsa verso lo sviluppo di una intelligenza artificiale di tipo generale. Chi arriverà per primo avrà un vantaggio strategico difficile da colmare.

In tale contesto tutte le agenzie di intelligence al mondo sono estremamente consapevoli che il “mondo tecnologico e innovativo” è alla base della competizione in tale settore, come ovviamente in tantissimi altri.

Il Prof. Luciano Floridi usando tale concetto in un suo intervento è riuscito a sintetizzare in modo estremamente superbo, forse finanche potente, l’importanza del mondo digitale nel 2020. E se, l’importanza attuale è più che notevole, nel prossimo futuro è destinata senza dubbio ad aumentare esponenzialmente.

Appare quasi banale, rammentare l’importanza della cyber security.

Pertanto, innovazione, ricerca e sviluppo sono affiancate al concetto di intelligence, sicurezza nazionale e sviluppo della competitività degli Stati. L’innovazione e la tecnologia sono naturali derivazioni della ricerca, la quale nel 2020 risulta essere una componente cruciale sia nello sviluppo delle prospettive economiche di una comunità Stato, anche in relazione alla sua più intrinseca tutela da minacce esterne. Dovrebbe essere scontato, ma purtroppo spesso nella pratica non lo è, che la ricerca porta innovazione e tecnologia. Serve una visione, quale necessario presupposto di un modello da adottare, chiaramente a scapito delle necessità di breve termine.

L’innovazione è anche un fatto culturale, e spesso nasce da una mescolanza di competenze e ingegno.

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