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L’organizzazione jihadista dello Stato Islamico, dopo la sconfitta militare in Siria e Iraq, e la perdita della statalità e territorialità del califfato, ha completato il cambiamento della propria strategia operativa, trasformandosi e spostandosi in altre aree, con la il rafforzamento, e la nuova creazione, delle Wilayat.

L’IS ha trovato terreno fertile nel continente asiatico, in particolare Subcontinente Indiano e Sud-Est Asiatico, e in Africa, area Subsahariana, Saheliana e Corno d’ Africa, anche a discapito di al-Qa’ida.

La propaganda del califfato è penetrata con successo tra piccoli gruppi militanti musulmani che finora lottavano su base locale, in cerca di autonomia, o per motivi etnico-religiosi.
Lo Stato Islamico è divenuto meno territoriale e glocal, ma più decentralizzato e globale.

Il Report, mostra la notevole espansione del califfato, elencando le numerose Wilayat già riconosciute dalla leadership centrale e le aree in cui l’operatività sta crescendo.
L’organizzazione, non ha subito gravi contraccolpi dalla morte del precedente leader al-Baghdadi e ha ritrovato nuovo slancio operativo e propagandistico con il nuovo califfo e con il rinnovato giuramento di fedeltà di tutte le “provincie”.

Nonostante le gravi perdite, inoltre, l’organizzazione centrale al suo interno è ancora composta da militanti veterani e preparati.

Il Report, infine, vuole far comprendere che è importante non sottovalutare le reali potenzialità dello Stato Islamico, sia dal punto di vista economico che dell’operatività, per poter programmare in modo concreto le operazioni di antiterrorismo e controterrorismo necessario per contrastare l’espandersi del califfato.

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