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Sergio Marchionne è stato il visionario, ma anche divisivo, Ceo capace di rilanciare il marchio FIAT, aggregando quest’ultima a Chrysler costruendo il marchio FCA che nel 2019 ha venduto circa 4,8 milioni di veicoli nel mondo, piazzandosi al decimo posto nel rank globale di produttori di veicoli. In merito all’ambiente di riferimento, egli aveva stimato che il settore automotive doveva ridurre la capacità produttiva in Europa del 20%.
Alcune stime riferiscono che la capacità produttiva a livello globale, è superiore ai 90 milioni di autovetture all’anno, e di queste, circa 30 milioni non sono assorbibili dal mercato in condizioni di vendita normali, inoltre, aspetto significativo in ottica europea, un terzo di tale volume produttivo è collocato in Europa.
Tutto ciò, nella visione strategica di Marchionne non poteva che condurre ad un obbiettivo: aggregazione tra big player.
Stellantis è il frutto di tale visione, ed i numeri dicono che il progetto si andrà a collocare al quarto posto nel rank mondiale con circa 8,70 milioni di veicoli venduti alla fine del 2019, anticipata da Renault (con Nissan e Mitsubishi) con circa 9.8 milioni di veicoli, da Toyota con 10,45 milioni e da Volkswagen al primo posto con 10,98 milioni di veicoli. Il fatturato aggregato di Stellantis sarà di circa 179 miliardi di euro. I dipendenti in totale saranno circa 400 mila. Sostanzialmente un gigante industriale il quale, nei fatti, avrà un ruolo tutt’altro che marginale per più ordini di motivi, sia in riferimento alla competizione tra produttori, sia in riferimento al ruolo determinante in relazione alla quota percentuale di PIL prodotto.
Attorno il mercato dell’automotive ruotano numerosi interessi.
Le case automobilistiche sostanzialmente sono divenute assemblatrici di componentistica, andando a mettere a sistema un progetto da esse sviluppato, servendosi di un indotto esterno che produce per esse la componentistica di cui necessitano. I numeri degli impiegati nel comparto sono rilevanti, rappresentando chiaramente un settore di interesse nazionale, anche sotto il profilo dell’innovazione tecnologica che esso apporta a tutto il sistema paese.