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La complessa situazione dell’area saheliana, in cui opererà la missione Task Force Takuba, concernente in particolare il Mali, è conseguenza della ribellione della minoranza Tuareg nel nord maliano a inizio 2012, peggiorata dal successivo legame dei gruppi ribelli con i gruppi jihadisti.

I Tuareg, molti dei quali erano stati al servizio di Gheddafi, ed erano rientrati in Mali dopo la caduta del dittatore libico, si sono ribellati contro il governo centrale di Bamako, proclamando, nell’aprile dello stesso anno, l’indipendenza dell’Azawad, la regione nord-orientale del paese. Il controllo delle regioni settentrionali del Mali era conteso da un lato dai tuareg laici del Movimento Nazionale di Liberazione dell’Azawad (MNLA) e dall’altro lato invece dai tuareg appartenenti ai gruppi jihadisti di Anṣār al-Dīn e del Movimento Monoteista per il Jihad in Africa Occidentale (MUJAO) e i militanti di al-Qa’ida nel Maghreb Islamico (AQIM). I gruppi jihadisti, nell’estate del 2012 si scontrarono con l’MNLA e occuparono le città di Timbuctù, Kidal e Gao.

Il governo di Bamako non riuscì a far fronte alla crisi della guerra civile e chiese pertanto il supporto della Francia, che intervenne a gennaio 2013 con l’operazione Serval e dal 1° luglio 2014 con l’operazione militare Barkhane, che con il supporto delle truppe ONU, riuscì a condurre le parti, esclusi i gruppi jihadisti e i movimenti a essi legati, allora parzialmente sconfitti, alla pace di Ouagadougou e agli Accordi di Algeri del 2015, ad oggi mai concretamente attuati, anche a causa della presenza di problemi endemici che coinvolgono il Mali, quali le abituali attività di condivisione del potere, di clientelismo e di corruzione che caratterizzano la politica maliana a tutti i livelli, gli abusi e le violazioni di diritti umani delle forze di sicurezza maliane, che favoriscono proteste e radicalizzazione tra la popolazione e le minoranze, commessi durante i loro interventi militari.  Nelle aree centrali e settentrionali, le autorità di Bamako sono ancora lontane dal ristabilimento della propria sovranità, del controllo amministrativo, territoriale e della gestione della sicurezza.

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