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In questo ultimo anno si è assistito ad una recrudescenza del fenomeno insurrezionale di matrice anarchica che preoccupa non poco gli esperti di antiterrorismo e le agenzie di sicurezza internazionali, con specifico riferimento a quelle europee.

Se si analizza quanto contenuto nel TE-SAT 2020 ( European Union Terrorism Situation and Trend report) di Europol e nella Relazione sulla Politica dell’informazione per la sicurezza della Repubblica Italiana 2019, il fenomeno appare in netta crescita, rispetto a quanto rilevato negli anni precedenti, non più circoscritto ai Paesi in cui storicamente è più radicato ( Italia, Grecia e Spagna ), e di un alto livello di resilienza che prescinde dagli ottimi risultati conseguiti dalle forze di polizia e di sicurezza internazionali nella lotta al terrorismo non di matrice Jihadista.

L’imprevedibilità offensiva del terrorismo di matrice anarchica e la sua ampia diffusione nel contesto internazionale sono da attribuire non solo al precario quadro geopolitico ed economico internazionale ma a quell’elemento ontologico che lega fra loro tutte le organizzazioni terroristiche che si rifanno ai landmarks1 del cosiddetto “ anarchismo d’azione ” .

Se il braccio armato dell’insurrezionalismo anarchico trova terreno fertile in Grecia , quello più politico ed ideologico, non per questo meno violento, trova il suo principale riferimento in Italia.

Sotto il vessillo dell’internazionalismo anarchico ed informale si muove una galassia di piccoli gruppi ben organizzati e ben collegati fra loro da una rete di relazioni consolidatasi nel tempo grazie alla condivisione di obiettivi simili, oggetto di campagne internazionali promosse dalle singole rivendicazioni.

“ La rivendicazione è un mezzo per comunicare tra noi…………..la utilizziamo per semplificarci la vita e bypassare strutture complesse e coordinamenti farraginosi che soffocherebbero la nostra azione rallentandoci. Per quanto riguarda gli acronimi e le sigle ,non sono indispensabili ma quando ci sono ( per esempio la FAI, el CCF…) servono solo a dare continuità ad un discorso, un modo di unire rimanendo divisi ”

 

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