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La lista delle organizzazioni terroristiche in Pakistan, sanzionate dalla National Counter Terrorism Authority (NACTA) su indicazione del Ministero degli Interni pakistano, ad oggi proscrive 78 entità di varia natura che operano all’interno del Paese.

Tuttavia, il reale numero di gruppi è difficile da stimare, per diverse ragioni: molte organizzazioni hanno cambiato nome negli anni, così da eludere la proscrizione, e potrebbero continuare a farlo in futuro; alcune hanno apparentemente rinunciato alla lotta armata, separando in due ali distinte le attività di natura sociale ed economica da quelle di natura violenta; alcune hanno formalmente preso parte all’agone politico, pur mantenendo legami con gruppi affiliati e caldeggiando attacchi terroristici, specie di natura settaria; altre ancora non sono incluse nella lista poiché servono interessi particolari dello Stato pakistano, principalmente quelli legati allo status del Kashmir (Azad Jammu and Kashmir, AJK). 

Ad un primo sguardo, la maggior parte dei movimenti inquadrati nella lista fa riferimento ad una matrice islamista; tuttavia, alcuni gruppi rivendicano obiettivi separatisti e nazionalistici, avendo così una forte presenza destabilizzatrice in alcune regioni geografiche ben precise. Nondimeno, anche all’interno della stessa corrente islamista si possono individuare movimenti con ideologie, obiettivi, modi operandi e affiliazioni differenti, rispecchiando le differenti declinazioni dell’Islam in Pakistan e il carattere autoctono o straniero/transnazionale dei gruppi.

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