La scelta del Governo Italiano di non revocare il regime carcerario del 41Bis al terrorista…
Come evidenziato nella Relazione sulla Politica dell’Informazione per la Sicurezza 2019, in riferimento alla minaccia insurrezionalista “si tratta di ambienti dalle proiezioni offensive imprevedibili che anche nel 2019 si sono distinti per aver concretizzato , dichiarato o coltivato propositi ritorsivi connessi a sviluppi investigativi e giudiziari a carico di militanti d’area” .
Va precisato che la portata offensiva di questa minaccia prescinde dalle divisioni e dai distinguo che è possibile riscontrare all’interno della realtà anarchica italiana e dalle diversità ideologiche che caratterizzano i differenti gruppi e movimenti estremisti che sostengono teorie complottiste sulla genesi del Covid-19.
L’emergenza legata alla pandemia di Covid-19 ha indotto il Governo Italiano ad assumere misure emergenziali di contenimento a tutela della salute pubblica e del sistema economico nazionale.
Analoghe misure più o meno restrittive sono state adottate da tutti gli altri governi dei paesi in cui il virus si è diffuso.
Il Governo Italiano sta fronteggiando questa emergenza mettendo in campo una serie di interventi normativi che intervengono in modo significativo sul sistema sanitario nazionale e sul proprio tessuto socio economico, modificando anche in modo radicale lo stile di vita dei propri cittadini.
Il dibattito sulla reale portata e durata di queste misure emergenziali in funzione del delinearsi di un nuovo modello produttivo industriale[1] è al centro della propaganda dei gruppi eversivi e dell’estremismo sia di sinistra che di destra.
In questa lunga fase di contenimento, protrattasi sino al 4 maggio 2020, sono emersi potenziali rischi per la sicurezza nazionale la cui reale portata sarà da commisurare all’efficacia delle misure che il Governo adotterà in campo sociale, economico e di tutela dei diritti della persona.
In questa analisi esamineremo i possibili rischi e i conseguenziali scenari che verrebbero a delinearsi alla luce della probabile recrudescenza del fenomeno eversivo, i cui effetti dipenderanno dalle scelte programmatiche che il decisore politico metterà in atto alla fine del lockdown.